Catturo l’emozione, incornicio il momento.
Quando si racconta un luogo, è difficile averne una visione a 360 gradi, a prescindere dal fatto che lì si è nati e ne si è perdutamente innamorati, come lo sono io. Una volta mi chiesero cosa è Napoli per me, risposi che Napoli è tutto e niente. Molti pensano di sapere tutto di questa città, in realtà, conoscono solo ciò che arriva loro filtrato dalla stampa e dalla televisione e la visione che arriva di Napoli, come di tutto il sud, è quella di un territorio in perenne difficoltà, mai alla ricerca di rivalsa. Certo, tali pregiudizi nascono da una percentuale di verità ma la sfida è andare oltre il pregiudizio: vivere un luogo, farsi un’idea propria.
Napoli, oggi, è una città brulicante di turisti, una città cosmopolita.
Io sono un figlio dei Quartieri Spagnoli, un figlio del pregiudizio!
Il quartiere in cui sono nato e cresciuto e nel quale vivo, imbevuto di ogni suo tratto distintivo, è l’esempio lampante di ciò che è il sud: rivincita!
Napoli si sta prendendo la sua rivincita. Io cerco di raccontarla attraverso le mie foto che parlano di Napoli e di sud.
La magia del sud è la sua gente, le persone, quelle che ricerco e che ritraggo nelle mie foto, che scruto tramite l’obiettivo.
Anziani e bambini: gli estremi della vita. I bambini, la loro ingenuità, l’amore puro donato senza riserve. Gli anziani, l’autenticità del vissuto, il consiglio offerto senza voler nulla in cambio.
Mi hanno chiesto cosa è Napoli una volta, ed ho risposto che Napoli è tutto ma anche niente. Bisogna venirci a Napoli, per cogliere la sua essenza, perché essa è capace di raccontarsi in mille modi, sempre diversi ed ognuno di noi troverà la sua città che per tutti sarà, senza pregiudizi, indimenticabile.
FORTÙ
Skilla